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Friday, May 20, 2011

How do you get rid of the false "Made in Italy" products that are more and more prevalent in today's market? You Vote For San Pietro!!!!

CLICK THE PHOTO & VOTE FOR SAN PIETRO CODE STRUCTURE 854, PEACHY GAVE THEM A 10!

Click the photo & Vote For San Pietro Code Structure 854, Peachy Gave them a 10!
The government of Italy is polling the world asking what is the best Italian restaurant outside of Italy! Gerardo Bruno will drink 5 Peachy Deegan's a day if San Pietro wins please vote!


CODE STRUCTURE FOR SAN PIETRO: 854
WE SUGGEST YOU GIVE THEM A: 10
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THE INSIDE STORY:

Thank you to Lucia Bruno, who translated this for Peachy!  Lucia tells us it says:


How do you get rid of the false "Made in Italy" products that are more and more prevalent in today's market? The answer may come from Italian cuisine, and especially from "tricolore" restaurants, the authentic ones, of course. If according the latest facts, three out of four "Italian products", are not really Italian- but are masquerading as Italian. It is true however that 9.5% of foreigners associate our country with food and good cuisine. And whoever has visited Italy, values the quality of foods and cuisines with a medium grade of 7.9 (in a range of 1-10). In this context, much can be done for Italian restaurants abroad with certification, "an authentic flag of our country", a real certainty for those who attend" - as claims Ferruccio Dardanello, president of Unioncamere - and thus capable of promoting the Made in Italy even thousands of miles away. Not for nothing Unioncamere has created the brand "Ospitalita`Italiana Ristoranti Italiani nel Mondo ", to certify only those that protect our image, starting from recipes served by chefs from the original products used, to the relationship established with customers. A survey on restaurants "tricolore" abroad shows that the strengths of authentic Italian cuisine are high inquality, authenticity, freshness of the base products. "Arms", these are useful to contrast the level of counterfeiting of our kitchen deemed "high" from the well
45% of the restaurateurs interviewed. The number of firms "falsely"  Italian 59.2%  represents the biggest competition to those who manage authentic establishments. Through their work the Italian restaurants abroad certificates (and remember that our food is present in all seven continents) can contribute
to the success of the Belpaese, in a field for more guidance. Keeping in mind that the Italian specialty foods has attracted alone 7% of foreigners that spend holidays in our national borders (almost 11 million
people): a tourism that generates an economic impact estimated at 1.5 billion Euros spent (since 2009).
To take this fundamental way to protect the Made in Italy and anti-counterfeiting the operators of Italian food establishments in the world in the survey respondents consider that it is essential that the institutions continuing in the first place the certification of products, restaurants and labeling.



And here is the original in Italian; we count seven continents, however:

Come mettere un margine al falso Made in Italy sempre più dilagante? Una risposta
può arrivare dalla gastronomia italiana e in modo particolare dalla ristorazione
“tricolore”. Quella autentica, ovviamente. Se in base agli ultimi dati sarebbero infatti
ben tre su quattro i prodotti alimentari falsi, ma spacciati come italiani, è vero
comunque che il 9,5% degli stranieri ricorda spontaneamente il nostro Paese in
relazione “al cibo e alla buona cucina” e chi ha visitato l’Italia valuta il livello de “i
pasti e la cucina” con una valutazione media del 7,9 (in un range da 1 a 10).
In questo quadro molto possono fare i ristoranti italiani all’estero certificati: “un
autentico vessillo del nostro Paese, una vera certezza per chi li frequenta – come
sostiene Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere – e dunque capaci di
promuovere il Made in Italy anche a migliaia di chilometri di distanza”.
Non per nulla Unioncamere ha dato vita al marchio “Ospitalità Italiana Ristoranti
Italiani nel Mondo”, volto a certificare solo quei locali che tutelano la nostra
immagine, a partire dalle ricette servite dagli chef e dai prodotti originali utilizzati,
fino al rapporto instaurato con i clienti. Una ricerca condotta sui ristoranti tricolori
all’estero dimostra come i punti di forza della cucina autenticamente italiana sono la
qualità, la genuinità, la freschezza delle materie prime. “Armi”, queste, utili per
contrastare il livello di contraffazione della nostra cucina reputato “alto” da ben il
45% dei ristoratori intervistati. E il numero delle imprese “falsamente” italiane che
per il 59,2% costituiscono la più forte concorrenza a chi gestisce locali autentici.
Con il loro lavoro i ristoranti italiani all’estero certificati (e ricordiamo che la nostra
ristorazione è presente in tutti e cinque i Continenti) possono contribuire in maniera
determinante al successo del Belpaese, in un settore per altro determinante. Basti
pensare che l’offerta enogastronomica italiana attira da sola il 7% degli stranieri che
trascorrono una vacanza all’interno dei nostri confini nazionali (quasi 11 milioni di
presenze): un turismo che genera sul territorio un impatto economico stimato in 1,5
miliardi di euro spesi (dato 2009).
Per proseguire su questa fondamentale strada di tutela del Made in Italy e di lotta alla
contraffazione i gestori dei locali italiani nel mondo intervistati nell’indagine
reputano fondamentale che le istituzioni proseguano in primo luogo nella
certificazione dei prodotti, dei ristoranti e delle etichettature

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